Figurazioni

Figurazioni

Associazione Culturale Renzo Cortina

Mostra personale con Marino Benigna

A cura di Gemma Clerici e Giovanni Cerri

Dal 15 al 26 novembre 2011

L'evento su Facebook

Associazione Culturale Renzo Cortina

Via Mac Mahon 14/7, Milano

www.cortinaarte.it

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Indagando sulla figura umana, queste opere raccontano stati d’animo celati dalle apparenze e silenziosamente urlati. Colori in trasparenza rivelano linee aggrovigliate, vulnerabili e sorprendenti come l’emotività.

Mentre le ristrettezze dell’esteriorità vengono liberate dai propri confini, il corpo si alleggerisce dal peso dell’identita’ apparente: a emergere é la voce del “non visibile”.

Pamela Napoletano

Le opere di Pamela Napoletano sviluppano il tema del corpo e i suoi significati, sceglie questo soggetto per raccontarsi.

La tecnica scelta in un primo tempo è il disegno, razionalizzazione della realtà che si cristallizza in linee e tratti attraverso il pensiero di ciò che si vuole rappresentare, dalla visione dell'oggetto al riconoscimento in sé, sino alla trasformazione in segno. Il suo lavoro di più grandi dimensioni è un pastello, "Pensieri violati"; poi è sempre più attratta dalla manipolazione della figura, fino alla scomposizione astratta del corpo, che è ripreso nelle sue linee essenziali.

La forma vibra di una specie di dissolvimento di linee e fili aggrovigliati che sottolineano il desiderio dell'artista di rappresentare la complessità sfuggente dell'anima all’interno del corpo: una sorta di elettricità pervade le forme che si dissolvono in pulviscolo luminoso, un divisionismo rivisitato per cogliere la molteplicità delle particelle chi ci compongono così come la proteiforme capacità di ricompattarci in esseri nuovi fatti di aggrovigliati pensieri.

Le opere più vigorose sono quelle delle grandi forme. Corpi accosciati dove la linea curva esalta la massa del corpo che, perse le caratterizzazioni personali, diventa espressivo per la forza emozionale che trasmette come in "Maternità" e "Dissolvenza in giallo"; in "Nudi blu" si palesa un espressionismo plastico per superare la mercificazione del corpo, che non deve essere solo il contenitore ma l'espressione di un'anima, su un percorso che va dalla scoperta di sé (corpo ed emozioni) sino alla dissolvenza, forma di comunicazione empatica con il riguardante.

Le vibrazioni di colore, le analisi di spettrografia, le indagini sulle particelle che compongono la materia, restano un punto di partenza per elaborare una tecnica personale, ma non la forma espressiva, dove la ricerca trascende il risultato come in "Dissolvenza capovolta" (pastello/olio flatting su compensato).

"Dissolvenza in blu" (scarabocchi di biro e velature di flatting colorate a olio) parla di un universo interiore utilizzando colori trasparenti sovrapposti con linee intricate che creano una figura liberata dalla pelle, gabbia ed esteriorità, con "la gamma di colori creata dalle velature acquose e vitree del flatting" (P.N.).

La sagoma umana che racchiude un universo aperto e mutevole mostra il profilo del corpo, che è solo un indizio; lo spirito, il pensiero, i sogni sono più importanti del corpo esterno.

Gemma Clerici